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Abilità creativa, quasi giocosa 

 

L'arte pittorica e disegnativa dei pinguini di Vincent lascia davvero meravigliati, toccante per lo splendore, per le emozioni che in un piccolo soggetto ci saprà regalare. E poi è stata l'abilità creativa, quasi giocosa dello stesso artista a saperla negli anni così plasmare,rendere sempre attuale agli eventi. E difatti è un' arte contemporanea. La bellezza di quest'arte non si è fermata sui dettagli: ad   esempio    facendo     pinguini    di 

Magellano, o pinguini di Hubolt o pinguini di Adelia, ma bensì ha azzerato le differenze e le asprità, per descrivere un mondo compatto, sincero. 

Sorprende non poco che durante tutta la storia dell'arte un così grazioso e buffo uccello non sia mai stato raffigurato da qualche pittore. Sorprende ancor di più in quanto la scoperta del Polo Sud risale circa al 1820 e poco di lì nel 1889 ci fu la Esposizione Universale a Parigi con il mito del Esotico (anche se questo esotico venne visto più a livello di sintetismo ligneo carico dei sapori dell'arte africana o negli estremismi di Paul Gauguin andando a cercare popoli ancora naif fino a giungere alle isole Marchesi) e cosa allora si potrebbe dire di questi adorabili amimaletti-uccelli ... loro se ne sono stati per secoli a vivere nel loro immutato paesaggio, con quel passo un po' goffo, con quel pelo che sembra un piccolo frac, che sempre camminano in gruppo: in fila indiana, oppure nidificando si mettono in circolo anche per tener maggior calore. Questo è quello della loro natura... Vincent è riuscito a darli anche nuova vita: in realtà sotto il lavoro dell'artista vi è anche una parte ironica: in questa odierna società consumistica e massifficante quello di dover sempre stare assieme, fare gruppo, magari rumore... e noi esseri umani che ci consideriamo a libero arbitrio di essere gli unici a esserci discostati dal mondo animale, perché i migliori.... non vediamo invece quanto poi abbiamo ancora di retaggio ad esempio appunto con i pinguini! 

Ma è la sapiente perizia a dar forma a lavori come "pinguini sotto il sole", "pinguini sotto la cascata" o nello splendido "tutti presenti". Per un'artista come Vincent che ha dedicato la sua vita a questo delizioso uccello davvero a tutti gli onori i suoi pinguini gli dovrebbero conferire una medaglia fatta di ghiaccio con un nastro fatto da una spina di pesce. Ed a nome di loro (che stanno preparando tutto ciò) plaudo a Vincent Gregory, non solo per la pazienza e dedizione, ma per la resa pittorica e soprattutto per quel dato ironico che pone questi adorabili pinguini in una veste contemporanea, ma così da rischiare ad estinguersi. 

 

 

            

                            Valeria S.Lombardi - Dott.ssa Storia dell’arte contemporanea - Milano 2006